Arrivati alla terza ristampa del primo libro sul Disegno Brutto, con l’editore Terre di Mezzo abbiamo deciso di rimettere mano a testi e disegni per fare una nuova versione, definitiva, di questo atipico manuale di non-disegno.
Molte cose del libro uscito tre anni fa erano, secondo me, perfettibili, in primis i disegni che, per vari motivi, risultavano troppo incerti e rozzi anche per il Disegno Brutto. Così ho rimesso mano a tutti i disegni del libro, pulendoli o rifacendoli ex-novo. E così ho fatto anche per i titoli e per tutte le citazioni.
Abbiamo rivisto i testi e limato le imperfezioni, ma ci siamo resi conto che non bastava, il libro mancava di una cosa fondamentale: una guida per usarlo in compagnia.
L’impressione ricevuta in questi anni da chi lo aveva letto è quella di un utilizzo parziale degli esercizi: molti lettori lo hanno soprattutto letto e non hanno avuto la motivazione, la temperanza, il tempo per finire tutti gli esercizi. Ma un percorso non puoi dire di averlo affrontato se non lo percorri fino alla fine.
Così ho cercato un modo per renderlo ancora più coinvolgente e mi è venuta l’idea di creare un capitolo per poter usare il libro organizzando dei gruppi di lavoro, insomma per disegnare insieme.
Ricordavo che alcuni lettori e corsisti incontrati erano persone che si incontravano spesso con amici e amiche con cui condividono gli stessi interessi, frequentando corsi insieme, partecipando alla vita di associazioni che lavorano sul benessere interiore o sulla divulgazione culturale.
Cosa potevo fare per loro? Cosa potevo fare per un gruppo di donne che si ritrova un pomeriggio alla settimana in una piccola città vicina alla montagna e troppo lontana dai luoghi dove si svolgono i corsi di Disegno Brutto? Cosa potevo fare per tutte quelle persone che abitano nelle solatie regioni dove il Disegno Brutto non arriva, dalla Sicilia all’Abruzzo?
Per tutti questi motivi la nuova edizione si è arricchita di un nuovo capitolo, intitolato proprio “Disegnare in compagnia”, dove si trovano le indicazioni per fare gli esercizi del libro in gruppo. Ho ipotizzato il numero di incontri da fare, indicando quali capitoli fare e il tempo che ci vuole, come bisogna preparare il luogo di incontro e come organizzare il gruppo.
Il Disegno Brutto, infatti, ha bisogno di una guida che indichi la strada, ovvero di impersonare il ruolo che mi attribuisco io, come autore e ideatore, nei corsi e nei libri: una sorta di voce fuori campo che legga gli esercizi, le citazioni, che scandisca i tempi e conduca il gruppo attraverso il percorso.
Non vedo l’ora di sapere come andranno i gruppi di Disegno Brutto…
Il libro è acquistabile in libreria, anche su prenotazione, su Amazon e su tutti i maggiori marketplace online.